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autore
brano
 
Cicerone
Difesa di Ligario , 15
 
originale
 
[15] Dicam plane, Caesar, quod sentio. Si in tanta tua fortuna lenitas tanta non esset, quam tu per te, per te, inquam, obtines - intellego quid loquar -, acerbissimo luctu redundaret ista uictoria. Quam multi enim essent de uictoribus qui te crudelem esse uellent, cum etiam de uictis reperiantur! Quam multi qui cum a te ignosci nemini uellent, impedirent clementiam tuam, cum hi quibus ipsis ignouisti, nolint te esse in alios misericordem!
 
traduzione
 
15. Dir? francamente il mio pensiero, o Cesare. Se a tanta tua fortuna non si accompagnasse tanta mitezza, quanta tu ne hai per tua naturale disposizione, ripeto, per tua naturale disposizione - so bene quel che dico -, codesta vittoria sarebbe piena di lutto dolorosissimo. Quanti sarebbero tra i vincitori quelli che ti vorrebbero crudele, quando se ne trovano anche tra i vinti! Quanti sarebbero quelli che, non volendo che tu perdonassi ad alcuno, frapporrebbero ostacoli alla tua clemenza, se quelli stessi, cui tu hai perdonato, non vogliono che tu sia misericordioso verso gli altri!
 

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